venerdì 4 aprile 2014

Facebook Messenger si aggiorna e introduce le chiamate vocali

Ecco tutto quello che dovete sapere sulle nuove chiamate vocali disponibili su Facebook Messenger per iOS e Android.

Da qualche ora Facebook ha aggiornato Messenger, l’applicazione ufficiale del social network dedicata alla parte della messaggistica disponibile per iOS e Android, la stessa che da tempo si affianca all’app generica del social network di Mark Zuckerberg, e ha finalmenteintrodotto le chiamate vocali.
Ora è ufficiale: tutti gli utenti, anche quelli italiani che fino ad oggi non potevano farlo, hanno la possibilità di effettuare chiamate audio direttamente da Messenger, che diventa a tutti gli effetti un competitor di Skype, Viber e simili.Chiamate gratuite: parla quanto vuoi e rimani in contatto ovunque tu sia (le chiamate sono gratuite su Wi-Fi. Altrimenti, vengono applicati i costi per la trasmissione dei dati standard).
La chiamate vocali in Wi-Fi e 3G erano state lanciate in fase di test nel marzo dello scorso anno negli Stati Uniti e in Canada ed è evidente che il successo è stato tale da aver spinto Facebook a fare un rollout globale, raggiungendo così tutti in Paesi in cui l’applicazione è disponibile.
Chi ha già familiarità con l’app di Facebook, sia nella sua versione per iOS che in quella per i dispositivi Android, non avrà alcun problema effettuare chiamate audio, ma anche chi installerà l’app dopo questa novità si ambienterà in pochi istanti: l’interfaccia è decisamente semplice da utilizzare, forse addirittura più semplice della concorrenza.
Tutto quello che dovete fare è aprire una conversazione con un vostro contatto e selezionare l’icona del telefono in alto a destra: un tap su di essa e la chiamata - dopo aver autorizzato l’app a utilizzare il microfono e date l’ok al popup che vi avvisa di come la chiamata sia gratuita, ma potrebbero esserci i costi per il trasferimento dei dati in base al vostro piano tariffario - potrà avere inizio.









Al termine della chiamata i due utenti avranno la possibilità di valutare la qualità della stessa, aiutando così Facebook a migliorare il servizio. Dalle prove che abbiamo fatto, la qualità delle chiamate è molto buona e anche la modalità viva-voce funziona egregiamente.
Si può dare per scontato, ma è bene precisarlo, che le chiamate vocali possono essere effettuate tra i soli contatti di Facebook. Chi effettua la chiamata deve aver installato Facebook Messenger, mentre chi riceve può anche farne a meno: sarà sufficiente aver installato l’app ufficiale di Facebook per poter rispondere alla chiamata e conversare senza alcuna limitazione.
Il changelog parla chiaro:

martedì 4 marzo 2014

Per Forbes è di nuovo Bill Gates l'uomo più ricco al mondo

Bill Gates è l'uomo più ricco al mondo secondo Forbes, per la quindicesima volta negli ultimi 20 anni.

Grazie all’incremento del valore delle sue azioni, Bill Gates riconquista il posto di uomo più ricco del pianeta, secondo l’apposita classifica stilata anche quest’anno da Forbes. Con un patrimonio di 76 miliardi di dollari, il fondatore di Microsoft sorpassa il magnate messicano delle telecomunicazioni, Carlos Slim Helù, fermo ad “appena” 72 miliardi di dollari. Terzo posto per Amancio Ortega, fondatore spagnolo dell’azienda Inditex SA che include la catena Zara, con 64 miliardi di dollari.
Scorrendo la lista, è possibile vedere coi suoi 48 miliardi anche Larry Ellison, CEO di Oracle Corporation posizionatosi al quinto posto. Tra investitori e imprenditori di altri settori, spiccano i 32,3 miliardi con cui Larry Page, CEO di Google, si posiziona davanti a Jeff Bezos, suo collega di Amazon fermo a 32 miliardi. Un gradino più sotto troviamo l’altro fondatore dell’azienda di Mountain View, Sergey Brin, con 31,8 miliardi di dollari di patrimonio.
Di poco sotto anche Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, in possesso di 28,5 miliardi di patrimonio: curiosità vuole che ci sia dietro di lui la prima presenza italiana, con Michele Ferrero e la sua famiglia. Tornando al più ricco del mondo, per Bill Gates è addirittura la quindicesima volta in testa alla classifica negli ultimi 20 anni.

giovedì 27 febbraio 2014

Telegram come alternativa a Whatsapp, ecco come funziona

Ecco tutto quello che dovete sapere su Telegram, l’alternativa gratuita a Whatsapp.

Il recente down di Whatsapp è stato una mano santa per i servizio di messaggistica istantanea concorrenti. Tra questi, uno dei più presi d’assalto è stato Telegram, che si presenta come l’alternativa gratuita e sicura a WhatsApp, “migliore in ogni dettaglio”.
L’applicazione è stata letteralmente presa d’assalto sabato sera, tanto da mandare in tilt i server in Europa, e nel giro di poche ore è stata scaricata da milioni di utenti, si parla addirittura di 1 milione di nuovi iscritti al giorno a partire da sabato.
Non si è trattato, quindi, di un boom di qualche ora. Il passaparola di chi ha cominciato a utilizzare Telegram, è evidente, ha funzionato.
Ma quali sono le differenze con Whatsapp, recentemente acquistato da Facebook?

Le caratteristiche principali di Telegram

La pagina ufficiale di Telegram parla chiaro:
  • Privato: i messaggi sono pesantemente criptati e possono auto-distruggersi;
  • Cloud-Based: Telegram di lascia accedere ai tuoi messaggi da dispositivi multipli;
  • Veloce: consegna i messaggi più velocemente di ogni altra applicazione;
  • Distribuito: i server sono sparsi in tutto il Mondo per ragioni di sicurezza e velocità;
  • Aperto: Telegram ha un’API aperta e un protocollo gratuito per tutti;
  • Gratuito: Telegram è gratis per sempre. Nessuna pubblicità, nessuna tariffa di sottoscrizione.
  • Sicuro: Telegram tiene i tuoi messaggi al sicuro di attacchi hacker;
  • Potente: nessun limite per le dimensioni dei media e delle chat.

Come funziona?

La configurazione di Telegram, disponibile per iPhone e Android, è facile e veloce. Dovrete soltanto indicare il vostro numero di telefono, inserire il codice di quattro cifre che vi verrà inviato via SMS e personalizzare le vostre informazioni personali: nome, cognome e foto profilo. Fatto, siete pronti per cominciare a comunicare coi vostri contatti.
Nelle impostazioni dell’applicazione potrete personalizzare le sfondo delle conversazioni, cambiare i suoni o disabilitarli, gestire le preferenze della chat e gli utenti bloccati.

I messaggi segreti

Una delle funzioni senza dubbio più interessanti, già nota agli utenti di Snapchat, è la possibilità di iniziare conversazioni segrete che avranno vita breve: sarete voi a stabilire il periodo dopo il quale si autodistruggeranno - da 2 secondi a una settimana - sparendo così dai vostri dispositivi, come se non fossero mai esistite.

Client per PC, Mac OS X e Linux

Telegram non è soltanto un’applicazione per iOS e Android. Ai due client ufficiali, infatti, se ne affiancano altri che vanno a coprire quasi tutte le principali piattaforme, da Windows a Mac, passando per Linux e Windows Phone. Si tratta di client ancora in fase alpha o beta, alcuni ufficiali, altri sviluppati da terze parti: quelli per desktop, va da sé, richiedono che Telegram sia installato almeno su un dispositivo dotato di numero di telefono. Da quel momento riceverete i messaggi su tutti i dispositivi collegati e potrete rispondere da ognuno di essi.
Discorso a parte vale per le conversazioni segrete. Quelle, per ovvi motivi, devono essere terminate sullo stesso dispositivo in cui sono state iniziate.

In definitiva, se avete già familiarità con Whatsapp o applicazioni simili non avrete alcun problema a destreggiarvi con Telegram. Potete scaricarlo gratuitamente a questo indirizzo.

martedì 25 febbraio 2014

WhatsApp, chiamate vocali disponibili nel secondo trimestre 2014

WhatsApp ha in serbo per noi le chiamate vocali: un servizio che la concorrenza offre già da un pezzo


Nonostante gli ultimi problemi, i team di WhatsApp e Facebook continuano a lavorare duramente per migliorare il servizio e renderlo davvero conveniente rispetto alla concorrenza (che ha approfittato dei disservizi, tra l’altro, per promuovere non solo su Facebook i propri servizi). Ad annunciare l’arrivo delle chiamate vocali a cui abbiamo fatto riferimento nel titolo è stato il fondatore di WhatsApp, Jan Kuom, che ha dato pure un periodo di rilascio: parliamo del secondo trimestre del 2014.
Non sappiamo ancora come funzionerà la feature e su quali piattaforme arriverà, ma dubitiamo che non riguarderà tutti e tre i sistemi operativi di maggiore successo, quindiAndroid, iOS e Windows Phone (in ordine di diffusione nel mondo): finora, almeno, situazioni del genere si sono verificate difficilmente, e lo faranno sempre di meno, visto che Microsoft si sta allineando ad Apple e Google.

Servizio già offerto dalla concorrenza


A molti potrà sembrare una feature banale, visto che i servizi della concorrenza già offrono questa possibilità, ma non è affatto così: si tratta di un passo davvero significativo e arriva subito dopo l’acquisto della compagnia da parte di Mark Zuckerberg, che - ricordiamolo - ha versato 19 miliardi di dollari (tra azioni e contanti) certo non per restare a guardare gli altri.

sabato 22 febbraio 2014

Facebook compra WhatsApp, Google voleva offrire di più ma non ha fatto in tempo


Google è stata battuta da Facebook sul tempo per l'acquisto di WhatsApp


Emergono nuove indiscrezioni sulle trattative legate all’acquisto di WhatsApp da parte diFacebook: come ben sapete, la società di Mark Zuckerberg ha acquistato il servizio di messaggistica instantanea - anche se non si tratta di un’acquisizione vera e propria, visto che il CEO di Whatsapp farà parte del consiglio direttivo di Facebook -; in molti, però, si son chiesti come mai l’azienda acquisita non abbia vagliato le proposte delle altre compagnie ed è proprio su questi retroscena che si sono soffermati gli ultimi pettegolezzi. Ma facciamo il punto.
L’acquisizione è avvenuta per circa 16 miliardi di dollari, di cui 12 di azioni e 4 in contanti, più altri 3 miliardi di dollari bonus, per un totale di 19 miliardi; una cifra decisamente più elevata rispetto a quella che Google aveva offerto prima che le trattative si concludessero: il colosso di Mountain View, infatti, non era molto convinto del servizio di messaggistica - anche perché ha già Hangout, che ha, però, una reputazione molto meno buona rispetto a WhatsApp - e ha deciso di fermarsi a 10 miliardi.concludessero: il colosso di Mountain View, infatti, non era molto convinto del servizio di messaggistica - anche perché ha già Hangout, che ha, però, una reputazione molto meno buona rispetto a WhatsApp - e ha deciso di fermarsi a 10 miliardi.

Page in ritardo: una Google insicura perde l’occasione

Oggi apprendiamo che Larry Page ha fatto pressioni sul direttivo di WhatsApp, perché, nel caso in cui fosse stato convinto dal servizio, sarebbe stato disposto a sborsare molto di più di 19 miliardi: una controfferta che però non ha potuto fare, visto che è arrivato in ritardo e WhatsApp ha giustamente preferito non rischiare.
Non sappiamo quale sarà il futuro di WhatsApp (sicuramente ci sarà un bel po’ di pubblicità nelle prossime versioni), ma siamo disposti a scommettere che il lavoro del nuovoteam darà sicuramente degli ottimi risultati.

giovedì 20 febbraio 2014

Facebook ha comprato WhatsApp

Facebook fa sua WhatsApp, per un totale di 16 miliardi di dollari.

Aggiornamento 23.20: Mark Zuckeberg ha confermato l’acquisizione di Whatsapp con un lungo post sul suo profilo ufficiale di Facebook:Sono contento di annunciare che abbiamo accettato di acquisire Whatsapp e che il suo intero team si unirà a Facebook. La nostra missione è quella di rendere il Mondo più aperto e connesso. Lo facciamo costruendo servizi che aiutano le persone a condividere ogni tipo di contenuto col gruppo di persone che vogliono. Whatsapp ci aiuterà a fare tutto questo continuando a sviluppare un servizio che gli utenti di tutto il Mondo amano utilizzare ogni giorno.
Poi la conferma che tutti stavamo aspettando, la risposta a una domanda più che legittima quando ci si trova di fronte a un’acquisizione di questo tipo. Che ne sarà di Whatsapp?Potremo continuare a utilizzare come abbiamo fatto finora?
Whatsapp continuerà ad operare indipendentemente da Facebook. La roadmap del prodotto resterà invariata e il team rimarrà a Mountain View. Nel corso dei prossimi anni lavoreremo sodo per aiutare Whatsapp a crescere e connettere il Mondo intero.


E’ evidente che, visto il bacino di utenti di Whatsapp - oltre 400 milioni di utenti attivi su base mensile al dicembre scorso - il suo destino non avrà nulla a che vedere con quello di Beluga, servizio di messaggistica acquisito da Facebook nel 2011, fatto confluire in Messenger e infine chiuso. Quindi, utenti di Whatsapp, non avete nulla da temere.
Con un documento inviato alla Securities and Exchange Commission, pubblicato anche su Internet, Facebook ha annunciato l’operazione d’acquisto di WhatsApp, per una cifra che si aggira intorno ai 16 miliardi di dollari. Di questi, 4 miliardi saranno versati in contanti, più 12 miliardi in azioni di Facebook e altri 3 miliardi destinati agli impiegati, mentre il fondatore di WhatsApp Jan Koum entrerà nel consiglio d’amministrazione di Facebook.
Dal suo lancio nel 2009, WhatsApp è diventata l’applicazione di riferimento nel mercato alternativo agli SMS, affermandosi anche a discapito di altri messenger come quello realizzato dallo stesso social network di Mark Zuckerberg: la possibilità di un’acquisizione da parte di Facebook non è di certo una novità, ma inevitabilmente l’operazione è destinata a fare scalpore.
Resta a questo punto da vedere che cosa Facebook intenderà fare dell’app mobile di WhatsApp, disponibile per iOS e Android ma non per il mercato desktop, da sempre rifiutato. Probabile che in quel di Palo Alto vogliano integrare la propria base di utenti con quella che WhatsApp ha contato qualche tempo fa in 400 milioni di persone, che ogni giorno si scambiano messaggi.

venerdì 14 febbraio 2014

App Android su Windows e Windows Phone? Microsoft ci sta lavorando su

A quanto pare Microsoft è stufa di "perdersi" tutti i fenomeni e i successi improvvisi che capitano negli altri due market online, e considera di creare compatibilità tra Windows 8.1, Windows Phone e le app per Android.

Con il passare degli anni, man mano che mi sono trovato per le mani degli smartphone conWindows Phone 8 mi sono progressivamente reso conto che la maturità del sistema aumentava a vista d’occhio, al punto di poter dire che i modelli top di gamma come il Nokia Lumia 1520 oggi come oggi non hanno nulla da invidiare al meglio che possono portare sul mercato mostri sacri come Samsung e Apple.
Purtroppo l’evoluzione dell’interfaccia non è mai andata di pari passo con la crescita dello store, e la situazione delle app è ancora meno dinamica sulla piattaforma desktop di Microsoft, Windows 8 e l’erede Windows 8.1. Quella dell’ecosistema di app è la sfida che Microsoft fatica di più a superare, e la soluzione di trasportare semplicemente le app di Android sulle sue due piattaforme è una forte tentazione, alla quale parrebbe che Redmond sia sinceramente disposta a cedere.

Un rischio necessario o una condanna?


Ci sono dei forti vantaggi e altrettanti svantaggi nell’aprire semplicemente le porte alle app sviluppate per la concorrenza.
Secondo The Verge, Microsoft sta già lavorando alla cosa, ma i detrattori sono tanti. L’argomento principale è che questo potrebbe portare alla morte l’ambiente degli sviluppatori che dedicano le proprie attenzioni e lavoro a Windows. Non hanno tutti i torti: Android è dappertutto come un tempo lo era Windows XP. Sebbene iOS abbia ancora la corona di re nella mente degli sviluppatori, sono molto pochi quelli che creano una app per iPhone e non si mettono subito dopo a perfezionare l’equivalente per Android. Sarebbe un suicidio commerciale.
Il problema non è certo hardware, perché gli stessi processori ARM danno vita anche agli smartphone Windows Phone 8. Dall’altra parte della barricata Intel sta spingendo per i PC dual-OS che supportano sia Android che Windows, e anche AMD si è alleata con BlueStacks per lo stesso scopo. BlueStacks stessa ha rilasciato il proprio App Player un anno fa, e questo consente di far girare software Android su processori x86 senza troppi problemi.
Non dimentichiamo, poi, che Microsoft è perfettamente contenta di avere utenti che usano app Android, ma si collegano ai suoi servizi su cloud, come per esempio OneDrive. Può essere che nei calcoli di Redmond sia molto più importante che gli utenti si connettano con account Microsoft rispetto ad avere un Windows Store vitale e ben fornito su tutte le proprie piattaforme